giovedì 22 settembre 2011

la mia rabbia repressa..

La mia infanzia non mi ha aiutato. Io sono sempre stata la più piccola, quindi la più stupida. Quella giudicata sempre "sbagliata".. una frase di pochi mesi fa riguardo al mio nuovo fidanzato, è stata: il problema non è lui, il problema sei tu!!

So che mi giudicano, giudicano il mio carattere, e la cosa che mi infastidisce di più è che io quando c'era da addolcire la pillola, ero la più piccola, ma in quel coso non veniva considerata, ma quando è servito a me mi hanno voltato le spalle.


mi è stato riferito che qualcuno ha detto che io sarei la più buona dei fratelli.... non lo so, ma se fosse.. siamo sicuri che paga essere buoni se poi ad ogni errore vengo giudicata, allontanata ecc??


Io mi sento figlia unica in mezzo a dei fratelli.. dove loro hanno vissuto certe esperienze negative/positive, ma dove sembra che io non abbia mai sofferto.. "tanto è piccola e vive in un mondo tutto suo" senza chiedersi che forse era il mio unico modo di sopravvivere in un ambiente "vecchio"....
Da piccola piangevo tanto, e nn solo da piccola.. ero una rottura di coglioni.. ma forse non è che avevo bisogno di attenzioni??
ero piccola per dio!!


questo bisogno di attenzione me lo sono portato dietro negli anni, nelle relazioni, dove non veniva appagato.
Io ho la voglia di avvicinarmi ai miei fratelli, ma dopo essere stata giudicata per le mie scelte non mi fido e mi chiedo: gli altri non vedono i propri errori??

se qualcuno si permette di giudicarti e di ferirti è perchè tu lo hai permesso.. (frase vera)
se qualcuno ti ferisce una volta è colpa sua, se lo fa la seconda volta è colpa tua.. (anche questa vera)
quindi che fare? restare figlia unica in mezzo ai fratelli??

Mal comune, mezzo gaudio..

Ovviamente quello che scrivo qui è semplicemente frutto della mia esperienza, quindi non sono consigli o modi di vita che "pubblicizzo".

La solitudine mi ha massacrato e il suo fantasma mi terrorizza.
La sensazione di solitudine è orribile.
Ho scelto io di andare a vivere da sola, lasciare il mio compagno dopo 9 anni di convivenza perchè "speravo" nella mano salda di un'altro uomo e invece.... come una mano sporca di sapone è scivolata via ed io sono scesa nel baratro.. sempre più giù.

Molte persone, sopratutto sposate, sognano la solitudine.. sognano il poter tornare a casa e non dover dar retta a nessuno e viversi liberamente. Anche io la pensavo così, ma la mia realtà è stata totalmente l'opposto.

La gente mi aiutava, ci provava, ma involontariamente, non cercava di aiutarmi, ma cercava di SALVARMI..
Nessuno, se in balia di se stesso deve essere salvato. Non bisogna dire loro cosa DEVONO FARE perchè quello che va bene a me non va bene a te e viceversa.
Il mio non voler consigli NON richiesti mi ha portato ad allontanarmi dagli altri, dagli amici e dalla famiglia.

Le mie scelte in quel periodo venivano rinfacciate con la frase "sapevi che prendendo alcune decisioni saresti stata da sola".
Gli errori non mi erano consessi ne tanto mano perdonati.
La cosa assurda è che solo il mio ex compagno mi era vicino.. il paradosso.. lasciato e nonostante tutto mi ha aiutato.

A volte capisco quelle persone che fanno scelte, agli occhi di chi è fuori, sbagliate... ma per loro a volte stare con qualcuno e star male, è meglio che stare sola e disperarsi..

martedì 20 settembre 2011

Ce la farò!!

Pensieri e osservazioni di me stessa..
Io ho sempre sentito il bisogno di ribellarmi. Ribellarmi dagli schemi religiosi., dai vincoli di relazioni che non funzionavano, dalla "perfezione" nell'organizzazione casalinga e nell'abbigliamento, dove per me la moda non esisteva, e in fondo non esiste tuttora. Mi infastidivano le persone che mi dicevano che sarei stata meglio con una camicia quando io stavo bene in tuta..
Mi mettevo in tuta magari truccata di tutto punto, ma non per me, ma per dimostrare che stavo bene.
Ostentavo tutto questo..

Ora invece il disordine mi da fastidio, ma allo stesso tempo non riesco a sistemare..
Forse sono arrivata a quella maturità (e sarebbe forse ora) dove non serve che dimostri nulla a nessuno. ma essere chi sono veramente.
Prima mi vestivo jeans e t-shirt perchè IO LE CAMICETTE NON LE METTO.
Ora mi vesto con jeans e t-shirt PERCHè MI PIACE..
Mi trucco, mi agghindo con cerchietti e mollette vintage, uso a volte un trucco pesante, a volte leggero perchè mi piacciono, perchè mi sento bella così.

Con il disordine invece è più difficile. La casa ordinata mi piace, ma non riesco.
Una persona un giorno mi disse :il non ci riesco non esiste. Ed è vero.. forse devo semplicemente accettare mia mamma e il suo perfezionismo senza difficoltà e ammettere a me stessa che lei ha ragione.. e che sto meglio nell'ordine...


 Dopo aver passato la vita a lottare e ribellarmi, ora mi ritrovo a non sapere come si fa a vivere, ma... so che ce la farò :)))

lunedì 19 settembre 2011

Ricerca

Prima di affrontare i piccoli grandi cambiamenti sembra tutto facile, poi quando ci sei dentro ti rendi conto che non sono i cambiamenti che creano problemi, ma sei tu che non ti riconosci in certe determinate cose e/o scelte.
Io non ho mai rinnegato nulla e mai lo farò, ma se tornassi indietro VIVREI le cose in modo migliore.
Alla fine, come dice Osho "se c'è una soluzione, perchè te ne preoccupi? se non c'è una soluzione, perchè te ne preoccupi?

Heheheh mentre lo scrivo la mia mente trasmette preoccupazioni. Forse dovrei accettare i miei limiti.. Se di più, ora, adesso io non posso fare o dare, perchè devo usare violenza su me stessa.
Ad ogni momento della vita ci sono degli step da fare.. Qualcuno li fa in pochissimo tempo, altri hanno i loro tempi, ma ci arrivano..

Ho letto, non so dove, che le piccole grandi prove, che la vita ci offre sono piccoli grandi insegnamenti, e finchè NON si accettano, non si risolveranno..
Dovrei usare questo mio periodo di disoccuapzione, oltre che a cercarmi un lavoro, usarlo per cercare me stessa.. capire i fallimenti lavorativi a cosa sono dovuti, e chissà che cercando, possa ritrovare la mia dimensione:)